Uno dei viaggi più faticosi della
mia vita!
4 ore di pullman per arrivare a Roma
sono state una bazzecola in confronto al resto! Fortunatamente mi sono
incontrata con mia cugina S. che non solo mi ha fatto compagnia fino alle
2,30 di notte, ma mi ha anche accompagnata all’aeroporto!
L’inizio del travaglio: dovevo
aspettare almeno 5 ore prima dell’apertura del check-in. Le panchine
scomodissime per dormire (solo più tardi sono salita sopra e ne ho scoperte
altre migliori), ma troppo stanca per mettermi a leggere.
Due chiacchiere con una signora
siciliana, un medico che stava andando in Africa, mi hanno fatto passare un
paio d’ore. Già dalle 3,30 l’aeroporto ha iniziato ad animarsi, così verso le 5
ho cominciato a passeggiare in lungo e in largo, sopra e sotto, col mio
carrellino carico di bagagli.
Finalmente l’ora del check-in, le
7,10. Ero preoccupata per i bagagli, di dover pagare il sovrapprezzo, invece
fortunatamente quei 2 kg in più nel totale non me li ha fatti notare, né
tantomeno pagare. Riguardo al bagaglio a mano, con Lufthansa avevo
disponibilità fino a 8kg che escluso il pc neanche raggiungevo, più la borsa a
tracolla che me l’ha considerata borsa personale. Insomma con i bagagli tutto
ok, ma il peggio doveva ancora venire. MAI PIU’ BAGAGLIO A MANO SENZA ROTELLE!
Già la mia tracolla era piuttosto pesante, ma trascinarmi quel borsone per ore
è stato sfiancante oltre il mio limite! Pesava quasi 10kg!
Il volo Roma-Francoforte è stato una
passeggiata, ho dormito quasi sempre e mi ero scelta un posto vicino al
corridoio in modo da potermi "sbracare" un pò. Inoltre i braccioli “mediani” tra i sedili si potevano alzare,
quindi non ero troppo compressa. (NOTA PER IL LETTORE: sono obesa quindi molto
voluminosa nella zona sedere-cosce, troppo per certi sedili) Ci hanno servito un ottimo snack: una
specie di mini-prezel spalmato con burro all’interno (o era formaggio tipo
Philadelphia?). A Francoforte ho aspettato solo un’ora prima di potermi recare
al gate, ma poi è stata una bella
trafila di controlli. Mi hanno fatto aprire la borsa, togliere gli stivali e
passato addosso quella palettina/metal-detector. Mi sembrava strano dovermi
presentare al gate alle 14,00 quando
il volo era alle 15,15, ma poi ho capito il perché. Prima di tutto i cittadini
non canadesi dovevano passare da un altro sportello per un controllo dei
documenti più approfondito. Una volta seduti in sala d’aspetto poi, una
signorina ci chiamava ad uno ad uno, (non ho capito se la scelta era random o
toccava a tutti) ci pesava i bagagli a
mano e ci faceva pagare il sovrapprezzo. Purtroppo ero troppo intontita e
confusa per capirlo in tempo e trasferire qualcosa nella mia borsa personale,
così ho dovuto pagare. Stava per farmi pagare 80€ ma mi sono ricordata in tempo
del PC, che infatti non viene considerato (probabilmente nemmeno il cavo e l’hard
disk esterno, ma ero troppo rinco per
ragionarci al momento) così alla fine ero solo a 7kg e ho pagato “solo” 20€.
Simpatici tedeschi.
Salita sull’aereo altra bella
scoperta: il mio posto era il penultimo in fondo e dalla parte del finestrino.
Ciò voleva dire che mi sarei presa tutti gli sballottamenti della coda e per alzarmi avrei
dovuto ogni volta far scomodare la persona accanto a me. Sedendomi capii
quanto sarebbe stato terribile quel viaggio: ero compressa peggio che mai e il
bracciolo “mediano” non solo non si alzava, ma mi perforava il cosciotto! Se c’era un buon momento per farsi venire un
attacco di panico era quello, al pensiero di passare 12 ore in quello stato!
Fortunatamente o le pilloline per dormire (roba da erboristeria, nulla di
strano eh) hanno fatto effetto anche su quello, o quegli attacchi sono davvero
un ricordo ormai. Quando si è avvicinata la hostess le ho spiegato che stavo
troppo stretta e chiesto se fosse possibile sedersi in un sedile libero che vedevo
laggiù. Lei mi ha risposto che quelli erano i sedili per l’equipaggio, e con un
gran sorriso gentile ha detto che avrei potuto sedermi nella comfort class… se
avessi pagato 100€ (o erano 200€?). Sempre più simpatici questi tedeschi….
Fortunatamente ho dormito per circa 3/4
del viaggio, a più riprese, e accanto a me c’era una ragazza sui 20 anni (che
disegnava benissimo) che gentilmente si alzava ogni qualvolta glielo chiedevo,
non mi era di troppo imbarazzo disturbarla. In ogni caso è stata una vera tortura quel
viaggio: quando in hotel mi sono spogliata avevo degli enormi lividi all’altezza
dei braccioli maledetti!
Vancouver International Airport |
Aspettando la navetta per l'albergo |
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